Oggi, 6 ottobre 2024, la radio celebra i suoi primi 100 anni!
Tra nostalgia e progresso il primo secolo del mezzo di comunicazione “forever young”
Ci aveva visto lungo Guglielmo Marconi nel 1896 quando ottenne il brevetto per la telegrafia senza fili: un segnale immateriale ma prezioso, un progresso scientifico e tecnologico che apre una nuova era.
È il 6 ottobre 1924 quando la voce di Ines Viviana Donarelli segna l’inizio di una nuova era: la radio sbarca in Italia
“A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radio audizioni circolari, il quartetto composto da Ines Viviani Donarelli, che vi sta parlando, Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani, eseguirà Haydn dal quartetto “Opera 7”, I e II tempo”.
In un periodo difficile, segnato da contrasti politici e incertezza sul futuro, la radio è un raggio di luce nella vita degli italiani.
Non si tratta solo di un mezzo di comunicazione, la radio è molto di più…
Nasce così l’EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche) e, in radio, si cominciano a seguire i grandi eventi sportivi come la partita “Italia-Ungheria” del 1928.
Se durante il ventennio fascista la radio viene usata come mezzo di propaganda, durante la Seconda Guerra Mondiale è uno strumento di ribellione e resistenza.
L’EIAR divenne RAI, cambiando al passo con i grandi stravolgimenti che riguardano la vita degli italiani: dall’arrivo della Repubblica al boom economico degli anni ’50 la radio è sempre presente.
È verso la metà degli anni ’70 che la radio diventa libera: una generazione che non accettava vecchi schemi e regole si fa portavoce del vento di cambiamento usando l’etere come mezzo.
Con l’arrivo degli anni ’80 le radio private si affermano con l’arrivo delle prime grandi voci che restano impresse nel cuore degli italiani.
La radio continua la sua evoluzione, restando al passo con le nuove tecnologie ma mantenendo intatta la sua eleganza.
Quante storie, quante canzoni, quante emozioni che ci hai regalato…
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