Paolo Ruffini entra in sala, inutile raccontare la mole di persone pronte ad intervistarlo, io ero tra quelle: l’ansia di certo non poteva mancare, ma era quell’agitazione sana, innocua che rende il tutto ancora più emozionante e indimenticabile.
Ma come mai Paolo Ruffini è venuto al Giffoni film festival?
Una figura tanto importante e conosciuta, non poteva certamente mancare ad un festival di tale fama.
Per chi se lo ricorda, Paolo era presente anche lo scorso anno, qui trovate l’intervista a Paolo Ruffini del Montra.
Quest’anno ha deciso di sorprenderci presentando un progetto che coinvolge esclusivamente i ragazzi di San Patrignano, impegnati nella registrazione di un corto di 45 minuti intitolato “Sospesi”.
Diversamente da come possiamo pensare, la trama non ha come tema centrale le droghe o le dipendenze, ma delle storie d’amore che con una riproduzione in bianco e nero trasmettono la “sospensione” , la leggerezza e la semplicità riferita nel titolo.
Non esistono parole in grado di descrivere gli occhi di Paolo pieni di gioia, di felicità, dai quali si poteva comprendere tutta la sua passione e dedizione; gli stessi occhi che durante la conferenza non hanno saputo contrastare le emozioni, lasciando spazio anche qualche lacrima.
Anche i ragazzi di San Patrignano, certamente emozionati, ma anche consapevoli di quanto tutto ciò li abbia aiutati a crescere, a scoprire nuove passioni, ma soprattutto a riscoprire se stessi, perché quest’esperienza è stata la bussola in grado di riportarli nella giusta direzione.
GUARDA L’INTERVISTA A PAOLO RUFFINI
a breve
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