A Giffoni arriva anche Alex Polidori, attore e doppiatore italiano. Voce di Spider-Man
Lo intervista per noi Angelo Cattivelli, 13 anni.
Inizio ringraziandolo.
La nostra radio è nata durante il lock down, e Alex è stato tra i pochi ad accettare di fare una diretta insta con noi. Sono stati momenti davvero difficili, e per noi è stato davvero molto importante. Quindi, prima di tutto, grazie.
Come stai?
Ciao ragazzi, tutto bene. Sono molto contento di essere qui, un po’ meno che tu abbia tredici anni e tu sia più alto di me, ma non si puo’ avere tutto.
Come è nata la tua carriera da doppiatore?
E’ una storia un po’ lunga. Diciamo che ho seguito le orme di mio fratello, che si chiama Gabriele Patriarca, è un doppiatore bravissimo. Tra i tanti ha fatto Nevil Pacioc di Harry Potter.
Oramai è un direttore di doppiaggio molto affermato.
E lui ha iniziato quando era piccolo, aveva 7 anni. Io anche ero molto piccolo e in passeggino lo accompagnavo con mia mamma su tutti i set, studi di doppiaggio. Lui ha anche recitato, cantava.
Quindi diciamo che volevo provare a tutti i costi anche io ad approciarmi al microfono, per emulare lui. Sai quando hai un fratello maggiore, vuoi assolutamente imitarlo.
E’ iniziato tutto un po’ per gioco. Mi hanno fatto provare, hanno notato che ero abbastanza spigliato e non mi intimidivo in sala di doppiaggio. Avevo capito un po’ di meccanismi, magari ascoltando molto, restando li a guardare i cartoni che doppiava mio fratello.
E’ partito tutto un po’ per gioco, poi piano piano si affermato un po’ più come un mestiere.
Hai doppiato due degli attori più in voga al momento Tom Holland e Timothée Chalamet
Pensi che sia soltanto fortuna?
No, soltanto no. Però una bella dose di fortuna ce l’ho avuta perché ho potuto doppiarle nelle prime cose importanti che hanno fatto. E quindi poi avendo avuto molto successo con Chiamami con il tuo nome per Timothe e Spider-Man con Tom Holland sicuramente ho avuto modo di poter affermare la mia voce sui loro volti. Poi, chiaramente penso di aver avuto anche un po’ di talento per riuscire più che altro a cogliere le sfumature della recitazione. Per quanto a Tom Holland lui ha una voce più acuta della mia e fortunatamente riesco a modularla per cercare di arrivare alle sue tonalità. Per l’America quando ti mandano le cose da doppiare è importante anche che ci sia un match vocale anche molte volte.
anche li, fortunatamente la mia voce si incolla al suo volto.
Sono stato fortunato, e penso anche un pochino bravo. Diciamolo, sennò sempre troppa modestia.
Sappiamo che sei molto affezionato al personaggio di Spider-Man, ma tu ti senti un po’ Peter Parker?
Tantissimo. Io mi sento un po’ tutti e due, sia Peter Parker che Spider-Man.
Io li vedo come due personaggi separati, perché anche nel modo d doppiarli, nel modo di recitare ci sono delle differenze.
Peter è molto più impacciato, più timido, più maldestro. Io sono s timido, ma sono molto maldestro e molto impacciato. In certe situazioni. Quindi mi ci ritrovo molto,
Poi quando indossa il costume, un po’ come quando si sale sul palco o come quando si entra in sala di doppiaggio, si accende, è molto più dinamico, più estroverso, più comico, fa battute.
E’ molto più strong. Sicuramente questo dualismo lo ritrovo anche nella mia vita e mi piace molto poterlo fare anche in sala di doppiaggio. Poter recitare in questo modo.
Grazie per la tua disponibilità e Buon Giffoni!
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