Samuele Bersani torna dopo 15 anni
A Giffoni Film Festival è arrivato Samuele Bersani, il cantautore che dagli anni ’90 ci ha regalato grandi canzoni come “Spaccacuore, “Giudizio universale”, e “Replay” per non citarne che alcune. Molti dei suoi titoli sono cantati anche dai ragazzi della nostra generazione.
“Ero stato qui una quindicina di anni fa quando molti di voi erano ancora in fasce.
Sono contentissimo di essere tornato a Giffoni.”
Bersani ha incontrato i ragazzi della giuria, ed è entrato subito in sintonia con noi in fondo abbiamo due passioni in comune: cinema e musica.
“Mi sento a casa” dice l’artista “Avevo la vostra stessa età quando lavoravo in un festival del cinema della mia città, Cattolica. Vennero registi come Sam Raimi e Wes Craven, qualcosa di incredibile. Ho una passione per il cinema che va quasi oltre quella per la musica.” Un primo approccio al cinema a cui seguì un incontro fondamentale. “Quando avevo quindici anni, in pieno conflitto con i miei genitori, sono scappato di casa. Faccio l’autostop, arrivo a Roma diretto a casa di Dario Argento. Lì trovai la moglie, Daria Nicolodi che, assieme al marito, invita me e mio padre a vedere le riprese di Phenomena. Vengo dalla provincia romagnola, terra di cineasti. La mia scrittura è sempre stata condizionata dal cinema dalla fotografia e dalle immagini.”
Ho mille domande da fargli, ma cerco di concentrarmi su alcune.. il tempo è sempre pochissimo.
Tu sei cantautore da oltre trent’anni, ma qual è il processo che porta alla nascita di una tua canzone?
In realtà non c’è proprio un procedimento preciso che applico ogni volta.
In alcuni casi mi è capitato di scrivere prima la musica, in altri sono partito dalle parola basandomi su alcuni pensieri nati quasi casualmente. Ad esempio, molte volte mi è capitato di prendere spunto da una conversazione al telefono o da un dialogo con qualche amico.
Mi appunto sempre parole e frasi che mi colpiscono in modo particolare. Invece nel mio ultimo album “Cinema Samuele” ho deciso di scrivere tutte le musiche senza melodia proprio come fossero delle colonne sonore di un film.
É stata una mia iniziativa per onorare un’altra mia grande passione, nessuno mi aveva commissionato nulla! Solo in seguito ho inserito le melodie con delle parole nel cosiddetto “finto inglese”, un utile metodo che uso praticamente sempre e che mi aiuta a porre attenzione alla fonetica del brano. Infine il testo definitivo é stato l’ultimo tassello, e questo dal momento che é la stessa musica con il suo “colore” e attraverso le sensazioni che mi evoca che a spingermi a parlare di certi argomenti!
Poni quindi un’attenzione molto grande sull’arrangiamento di una canzone?
Assolutamente sí, una passione che ho ereditato da mio padre, che é un musicista.
Credo che la musica sia una parte piú che fondamentale per la creazione di una canzone.
Infatti i complimenti che negli anni mi hanno fatto unicamente sui testi dei miei brani non mi hanno soddisfatto completamente, perché é stata spesso trascurata la dimensione musicale che definisce il mio lavoro, altrimenti se scrivessi soltanto sarei uno scrittore, no di certo un cantante! (RIDE)
Ti piacerebbe collaborare con un artista musicale piú giovane?
E le modalità di creazione di un ipotetico brano insieme sarebbero le stesse?
Nei sarei molto felice, visto che anche io all’inizio della mia carriera ho ricevuto l’aiuto di un vero gigante della musica italiana come Lucio Dalla che è stato il mio primo discografico e produttore, praticamente mi ha scoperto lui! Pensa che nel momento in cui gli ho portato la prima canzone ha voluto che aprissi tutti i concerti del suo tour.
Ovviamente senza paragonarmi a lui, per me sarebbe un vero piacere poter donare parte della mia esperienza ad un collega piú giovane. Per quanto riguarda le modalità con cui potrebbe nascere una canzone, penso che potrebbero essere le stesse
Nell’attesa allora che questa ipotetica collaborazione si realizzi noi ti ringraziamo di questo tempo insieme e ti auguriamo una buona permanenza qui a Giffoni
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