Dopo più di dieci anni nelle retrovie, finalmente è arrivato il momento per Occhio di Falco di essere protagonista.
Il 24 Novembre ha infatti debuttato su Disney+ Hawkeye, prima serie TV dedicata a questo membro fondatore degli Avengers, esplorandone la figura e non solo.
Abbiamo visto i 5 episodi lanciati proprio in queste settimane sulla piattaforma.
Ecco quindi la nostra recensione di Hawkeye, o almeno del suo inizio…
Hawkeye è la storia di due supereroi, ma anche delle loro famiglie.
Come sappiamo ormai da tempo, questo show oltre a portare al centro della scena l’Occhio di Falco che conosciamo bene avrà anche il compito di introdurre agli spettatori un’altra eroina con lo stesso nome. Stiamo parlando di Kate Bishop, erede nei fumetti dell’arco e frecce di Clint oltre che del nome di battaglia.
Questa serie dà da subito grande spazio al personaggio, raccontandoci la sua storia e dandole una parte che è più di un semplice comprimario.
È attraverso lei che prende il via il caso che coinvolge il duo per tutta la stagione.
Un’indagine su misteri che riguardano contemporaneamente la famiglia Bishop e le persone a loro vicine, ma anche il passato di Clint. Il nostro eroe si trova a fare i conti con quanto accaduto dopo Avengers: Infinity War, tra i suoi trascorsi da vigilante con il nome di Ronin e la perdita della sua migliore amica Natasha Romanoff, alias Black Widow.
Il tempo dedicato a questo aspetto della vita di Clint Barton è relativamente contenuto nei primi due primi episodi di Hawkeye, ma significativo nei seguenti.
Ci troviamo davanti ad un eroe che fatica a vivere con il proprio ruolo pubblico, segnato dagli anni sul campo, anche da un punto di vista fisico. Per quanto fosse un fatto noto, vale la pena di segnalare il fatto che Hawkeye scelga di introdurre i problemi di udito di questo personaggio, che oltre ad allargare le capacità di rappresentazione del franchise, ne accentua l’umanità, che diventa una delle caratteristiche principali della serie.
Perché come ricorda sottilmente lo show, il fascino di Occhio di Falco sta proprio nel suo essere un umano in tutto e per tutto. Niente armature ultra-tecnologiche, niente superpoteri divini, niente sieri potenzianti e nemmeno un addestramento alienante sostenuto fin da bambino.
Clint Barton è una persona capace di scendere in battaglia di fianco a dei e androidi e sapere il fatto suo. Una figura ispiratrice come e forse più dei suoi compagni di avventura.
In questo la famiglia gioca un ruolo fondamentale
Forse proprio per questo Hawkeye sceglie di dare un’attenzione particolare alla famiglia dell’eroe.
Per la prima volta, al di là di brevi sequenze nei film, lo vediamo davvero alle prese con il ruolo di padre. Un compito che il nostro eroe svolge al meglio delle sue possibilità, mantenendo sempre il proprio obiettivo in mente, che va oltre la semplice protezione dei suoi cari. Nonostante le difficoltà della sua ‘carriera’ vuole essere in ogni modo un buon padre e siamo sicuri che il suo “Sarò a casa per Natale” sarà un tema ricorrente della stagione.
E in effetti era difficile immaginare un’ambientazione più adatta di quella natalizia per questo tipo di storia. Non solo perché New York City sotto le feste offre una scenografia assolutamente iconica, che regalerà innumerevoli spunti nei prossimi episodi di Hawkeye, ma anche perché permette di alzare la posta, restando sempre nel campo dell’umano. Il compito di Clint non è straordinario come impedire a Thanos di eliminare metà della popolazione dell’universo, ma riesce ad avere lo stesso peso.
Dall’altra parte troviamo Kate Bishop, anche lei alle prese con una storia eccezionalmente umana. Accantonando per un momento le implicazioni criminali, la sua vicenda potrebbe tranquillamente essere al centro di un qualsiasi racconto sul rapporto genitori-figli, come una classica commedia natalizia.
E su questa linea si innesta il suo rapporto con il suo ‘omonimo’. La dinamica tra i due eroi è indubbiamente promossa, fedele a quella fantastica che si è sviluppata nei fumetti con il tempo.
Hawkeye è una storia concreta, presa direttamente dai fumetti
Entrando più nel vivo della storia (naturalmente senza fare spoiler) quello che ci mostrano questi primi episodi di Hawkeye è una vicenda molto più legata alla dimensione terrena. Dopo le sperimentazioni fantascientifiche di Loki, What If…? e prima ancora WandaVision, si torna quindi a uno scontro più fisico, più classico, eliminando anche quel poco di ‘superumano’ che abbiamo visto in The Falcon and the Winter Soldier.
Le avventure di questi due Occhi di Falco si sviluppano tra i vicoli di New York City, alle prese con criminali ‘tradizionali’. A tratti potrebbe ricordare l’approccio seguito dall’apprezzatissima serie su Daredevil, seppur ammorbidita da un punto di vista del tono.
Seguiamo attentamente le indagini incrociate dei due personaggi, che si sfiorano nel tentativo di portare alla luce un sottobosco pericoloso. Un’occasione in più per mettere in luce le abilità di Clint, troppo spesso ritenuto un giocatore di seconda fila, che invece qui si mostra come il Maestro esperto, chiamato non troppo volentieri a fare da guida a una nuova giovane eroina alle prime armi (non letteralmente però).
L’intreccio è sviluppato bene ed il potenziale c’è, anche considerando la qualità della run fumettistica a cui si ispira Hawkeye, più e più volte omaggiata. Forse l’unico difetto riguarda un antagonista che appare fin troppo palese nelle proprie intenzioni, tanto che viene da pensare che possa esserci qualcosa di più sotto (probabilmente vedremo tornare il boss della criminalità organizzata King Ping)
Ma per questo dovremo aspettare ansiosamente il prossimo episodio.
#TeenScore: voto 9
Questi episodi quindi ci hanno decisamente convinto.
Hawkeye è esattamente quello che volevamo dalla serie di Occhio di Falco: uno show che riportasse l’azione a terra, mostrandoci l’eccezionalità di Clint Barton e (proprio per questo) il suo lato più umano. Non solo, ma anche un progetto che introducesse al meglio quel personaggio eccezionale che è kate Bishop che potenzialmente potrebbe avere un grande futuro nel franchis, dentro e fuori i Giovani Vendicatori.
Abbiamo avuto tutto questo, quindi non possiamo che esserne felici e già non vediamo l’ora che sia mercoledì prossimo, per l’ultimo episodio.
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